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al testo di Adielle
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Lascia che il tuo inconscio sia un flusso non uno stagno ma un fiume, un mare piuttosto lascia che l' energia, cambia artiglieria mi suggerisce l' amico spericolato ma io non quadro il cerchio degli addii se non per un' ultima ragione, disperata fusa in un combustibile che possa ardere insieme agli eroi, amichevoli di strada due polmoni, venti sigarette e il tempo di morire a questa stagione, trascinando all' infinito il giudizio definitivo su ciò che è bene e ciò che è male, come in un gioco di coppie che non sanno dirsi addio, nonostante la voglia di essere liberate. Le une, dalle altre, condotte, finalmente ad un' eterna giovinezza che duri almeno fino al prossimo abbandono. Oppure tenersi per mano, Penelopi, nel cielo azzurro. Considerando del mare persino il ritorno e le onde confuse. Se mi raggiungi e io non ci sono, non perderti d' animo. Ancora non so far di conto. Bene e male. Due parole. Infatti coltivo deliri, come fiori in campi di sterminio. Cogliendoli uno ad uno certi petali appassiti che mi ricordano d' esser vivo. Protetto da un filo spinato.
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